L’arrivo dell’uomo Ogni ricorrente
      era glaciale ha prodotto drastici abbassamenti nei livelli del mare,
      mentre la stessa quantità d’acqua veniva depositata, sotto forma di alti strati di ghiaccio, nelle regioni polari. Questo ha permesso
      all’uomo primitivo di spostarsi e di popolare molte terre, comprese
      quelle che in seguito sarebbero diventate isole, una volta che il clima si
      fosse riscaldato, innalzando di nuovo i mari. E’ in questo modo che la
      Sardegna è stata popolata. Tribù erranti provenienti dalla attuale
      Toscana attraversarono l’Elba e la Corsica e arrivarono fino in
      Sardegna, circa 40.000 anni fa. Con l’innalzamento del mare queste prime tribù sarde rimasero isolate per un lungo periodo, fino a quando visitatori, in barca, non vi approdarono molto più tardi. Oggi, il popolo sardo rimane unico rispetto alle altre popolazioni europee ed è un esempio relativamente “puro” delle tribù indo-europee che erravano l’Europa 40.000 anni fa. Un esempio simile è la popolazione basca che rimase isolata nelle montagne dei Pirenei tra la Spagna e la Francia.        
       L’uomo primitivo
      non si è fermato per molto davanti alle distese d’acqua limitate. La
      curiosità innata e la sete per l’avventura lo spinsero a costruire
      zattere primitive e barchette costruite con canne con cui hanno remato o
      si sono lasciati trasportare attraverso le acque, raggiungendo isole come
      Cipro e Malta 5000 anni fa, formando le basi delle popolazioni odierne.
      L’uomo ha lentamente popolato tutto il bacino mediterraneo. E in questo
      speciale e favorevole ambiente ha prosperato. Oggi, il
      Mediterraneo rappresenta il crocevia della civiltà occidentale formato da
      molte e diverse culture. Città romane si trovano in tutto il
      Mediterraneo, città greche in Sicilia, la cultura araba pervade la
      Spagna, l’Islam è presente in Jugoslavia.  
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