Galana River II

 

A spasso per le coste della Turchia

Dopo aver lasciato la barca ad Ayvalik per l'inverno, ho fatto dei lavori di migliorie, come l'installazione del serbatoio per le acque nere, obbligatorio in Turchia, sono poi ritornato con moglie Mabi ed abbiamo iniziato una lenta discesa lungo la costa. Ci siamo fermati a  Foca, Cesme, Sigacik e Kusadasi. Lasciata la barca, siamo ritornati in seguito con degli amici ed abbiamo veleggiato giu' fino a Bodrum, dove lasciai di nuovo la barca per l'inverno.

In seguito siamo ritornati per continuare l'avventura ed a scoprire questa meravigliosa terra; posti come La Spiaggia di Cleopatra, nel Golfo di Gokova, Gumusluk, Yalikavak, Torba, Bozburun, Marmaris, Fetiyie, Gocek ed una miriade di isole e piccole insenature protette, con i loro ristorantini di gentilissimi pescatori.

La storia della Turchia e' richissima, con antiche rovine greco-romane quasi ovunque. Efesus e' la piu' rinomata, poi Mileto, Priene, Pergamon, Iassus, Didyma, Knidos e tanti, tanti altri.

 

                                             Il mare della Turchia e’ vicino                                         

Vorrei raccontare la mia esperienza di vela nelle acque turche per informare i naviganti nostrani che la Turchia e’ vicina e molto piu’ europea di quanto uno normalmente potrebbe pensare. Infatti, passeggiando nelle citta’ turistiche egee, uno penserebbe di stare in una qualsiasi citta’europea. L’eroe nazionale e fondatore della patria moderna, Ataturk, aveva imposto l’adozione dell’alfabeto occidentale ed una rigida separazione tra stato e religione, tanto da vietare il velo negli uffici pubblici. I turchi poi, consumano un’ottima birra e producono il proprio vino.

I grandi yacht che frequentano le coste italiane farebbero bene, almeno una volta, a fare un viaggio a scoprire il fascino delle coste turche.

Avevo portato la mia barca a vela, un Jeanneau 43, ad Ayvalik nella costa nord della Turchia, per poi scendere lentamente a sud, spinto dal vento locale, il Meltemi. All’inizio di Giugno sono arrivato da solo per eseguire dei lavori sulla barca, l’installazione del serbatoio delle acque nere, essendo questo obbligatorio in Turchia (..impara, Italia!...). Gli artigiani sono bravi ed i costi contenuti, ma uno si deve spiegare con poco inglese e tanti gesti.

Dopo aver preso mia moglie Mabi all’aeroporto, visitiamo Pergamon ed abbiamo il nostro primo incontro quasi da “shock” con la stupenda archeologia turca, che in seguito sara’ un continuo piacevole susseguirsi di incontri con la storia, che e’ la nostra storia, essendo stata  questa zona, la culla della cultura occidentale.

Lasciamo il bel marina di Ayvalik e veleggiamo verso sud, con tappe a Bodemli Limani e Foca, l’antica Focea. Ci avviciniamo a Ciandarli per meglio vedere il suo bellissimo castello genovese e poi scendiamo a Cesme porto, anche questo dominato da altro castello genovese.

La prossima baietta deserta di Sarpedere Koyu Limani e’ incantevole, con acqua color smeraldo, quasi da Costa Smeralda, con gli ulivi che crescono fin sulla spiaggia.

La sera ore 20.00, arriviamo a Sigacic (pronunciato Siicic), una piccola cittadina murata (genovese). Ceniamo all’ottimo ristornate sul porto, assistiti da un distinto signore interprete di professione insegnante, che poi vedremo circolare su una BMW X5. Conosciamo Giuseppe, un livornese sposato in Turchia, che ci fa visitare le sue case, di cui un’antica madrassa (scuola coranica) rispettosamente restaurata e trasformata in abitazione. Ci accompagnano gentilmente a visitare l’antica Teos, le rovine tra gli ulivi e campi di grano ed il porto abbandonato per insabbiamento.    

Poi, spinti da un bel Meltemi, voliamo a Kusadasi, dove lasciamo la barca all’efficiente marina Setur e visitiamo l’impareggiabile citta’ greco-romana Efeso e quindi torniamo in Italia, sempre via Istanbul.

Ritorniamo in Turchia ad Agosto e veniamo raggiunti da Pierre Andre’ e famiglia e ipartiamo, con una prima tappa a Kuruerik Buku, dove saliamo tutti e sei sul taxi del verduraio che ci accompagna a vedere ben tre siti archeologici: Didyma, Mileto e Pirene …“da sballo” per i patiti di archeologia!

Giorno seguente, Kazikili Limani, una baia silenziosa dove caliamo l’ancora a “Paradise Bay”, propriamente nominata dagli Inglesi, che sono sempre i primi a scoprire le perle nascoste. Spaghetti con le cozze raccolte da Mabi e pesce donatoci dai gentile pescatori che non ne volevano sapere di essere pagati … un vero paradiso.

Esploriamo molte insenature, fino ad arrivare al porto dell’antica Iassus, ora Asin Limani, dove incontriamo la direttrice della Missione Archeologica Italiana che ci illustra gli affascinanti scavi. La sera successiva approdiamo a Salih Adasi, circondati da boschi silenziosi.

Scendendo piu’ a sud arriviamo al promontorio di Bodrum, molto piu’ turistico e movimentato. Visitiamo Torba, Gundogan, Turbuku  (ci ricorda la mondanita’ di San Tropez), Yalikavak e Turtgutries (Porto Cervo). Qui si comincia a vedere “la bella gente” ed i grandi yacht ai moderni e lussuosi marina, con servizi impeccabili a prezzi interessanti.

Pierre Andre’ e famiglia ci lasciano qui per tornare a Porto Cervo e Mabi ed io continuiamo l’avventura. Ci fermiamo al piccolo porto di Gumusluk, l’antica Myndos, ma stranamente ci sono pochi ruderi da vedere, se non un pavimento in mosaico che appare sotto la sabbia del lungo mare. Di giorno ci sono tanti caicchi con molta gente allegra, mentre la sera ritorna una tranquillita’ incantevole, con i ristorantini illuminati ai bordi dell’acqua. Qui si trova, come spesso altrove in Turchia, molta ispirazione per la pittura.

Facciamo tutto il giro del promontorio ed approdiamo alla magnifica Bodrum, l’antica Alicarnasso e regno di Mausolo, dominata dal suo splendido castello costruito dai Cavalierei dell’Ordine di Malta.

Lasciati Bodrum, entriamo nel profondissimo golfo di Goekova, quasi privo di insediamenti umani, essendo parco nazionale, con le sue tantissime baiette, abitate soltanto da qualche pescatore. Qui i boschi crescono fino a pelo d’acqua e si ormeggia con le cime legate agli alberi, una tecnica che richiede un po’ di pratica e cautela, sia per il fondale, che per l’occasionale colpo improvviso di vento.

Indimenticabile e’ stata la sosta alla “Spiaggia di Cleopatra”, Sebur Adelari, la cui leggenda narra che Marcantonio fece portare la bianchissima sabbia dal Sahara appositamente per la sua amata. Ancora rovine tra gli ulivi, che crescono dal pavimento del teatro romano.

La preziosa sabbia di questa spiaggia e’ protettissima ed i bagnanti sono obbligati a fare la doccia prima di uscire dal recinto, in modo da non asportare nemmeno un granello di sabbia – esempio che sarebbe da adottare alla “Spiaggia Rosa” all’isola di Budelli in Sardegna, invece di imporre il divieto assoluto. (www.mediterranean-yachting.com/Turkey/cleopatra.htm)

Vaghiamo di insenatura in insenatura (Degirmen, Cala degli Inglesi, Kargili, Tuztutan ecc), fino a quando e’ora di ritornare a Bodrum. Partiamo al buio alle tre di notte, per evitare il cattivo tempo in arrivo e facciamo appena in tempo ad arrivare sotto il castello di Bodrum. Lasciamo la barca per l’inverno nelle ottime mani del marina Setur, per ritornare l’anno prossimo e continuare la scoperta, che a detta di tutti, sara’ la parte ancor piu’ bella della costa turca.

(da continuarsi...)

Lorenzo Camillo

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Galana River II
Jeanneau Sun Odyessey 43 Deck Saloon

    A Mediterranean Cruising Sailboat

Copyright L. Camillo 2006